
Colloquio: mini guida per recruiter
Colloquio di lavoro sì, ma stavolta dalla parte dei recruiter!
In passato ne abbiamo parlato e l’abbiamo fatto rivolgendoci, dapprima, al candidato con consigli spassionati e utili per affrontare al meglio il tanto temuto (da alcuni, non da tutti!) colloquio di lavoro e, dall’altro, proponendo una lista di domande ideali da porre durante le selezioni per trovare subito la persona giusta.
Ma al recruiter chi ci pensa? Abbiamo deciso di tornare sull’argomento per parlare di chi siede al di qua della scrivania, analizzare bene il suo ruolo e cercare di guidarlo verso la strada migliore per ottimizzare al massimo ogni fase del suo lavoro. Vediamo insieme come fare!
Colloquio: il lavoro del recruiter
Il colloquio di lavoro, lo sappiamo, rappresenta uno dei momenti cruciali nel processo di selezione del personale.
In Italia, si effettuano in media circa 1,5 milioni di colloqui di lavoro all’anno, un numero significativo che riflette la dinamicità del mercato.
Fondamentale in questa fase è il ruolo del recruiter, vale a dire di quel professionista delle risorse umane che si occupa appunto del processo di selezione e assunzione di nuovi dipendenti in azienda.
Un lavoro di responsabilità, che passa dalla ricerca dei candidati allo screening dei cv, dal colloquio alla negoziazione fino alla promozione vera e propria dell’immagine aziendale e che è determinante per il successo o meno dell’impresa.
Le dieci caratteristiche del recruiter ideale
Competenze tecniche, soft skills e tratti personali. Sono questi gli aspetti che rendono competitivo e affidabile un vero recruiter.
- Ottime capacità di comunicazione: un recruiter deve saper comunicare in modo chiaro e persuasivo, sia verbalmente sia per iscritto, per interagire efficacemente con candidati e manager
- Capacità di ascolto: deve essere in grado di ascoltare attivamente le esigenze dei candidati e dell’azienda
- Analisi e valutazione: deve possedere buone capacità analitiche per valutare i cv e le performance dei candidati durante i colloqui
- Empatia: deve saper comprendere le emozioni e le preoccupazioni dei candidati per creare un ambiente di colloquio accogliente e rassicurante
- Orientamento ai risultati: un buon recruiter deve essere motivato a raggiungere obiettivi di assunzione e lavorare in modo proattivo per trovare i candidati giusti
- Capacità di networking: saper costruire e mantenere relazioni solide con candidati, professionisti del settore e altri recruiter è essenziale per il successo
- Flessibilità e adattabilità: il mercato del lavoro è in continua evoluzione, pertanto un recruiter deve essere in grado di adattarsi alle nuove tecnologie e tendenze
- Conoscenza approfondita del settore: una buona comprensione del settore di riferimento e delle competenze richieste aiuta a identificare i candidati più idonei
- Gestione del tempo: essere in grado di gestire il tempo in modo efficace è cruciale, poiché i recruiter spesso devono gestire più posizioni e candidati contemporaneamente
- Capacità di negoziazione: saper trattare con i candidati riguardo a stipendi e condizioni di lavoro è importante per chiudere le assunzioni con successo
Colloquio: i settori professionali in crescita in Italia
È vero, il colloquio di lavoro lo fanno un po’ tutti, ma ci sono settori professionali in Italia in cui negli ultimi anni si è registrata una maggiore richiesta di personale.
Fra questi sicuramente la tecnologia, la sanità, l’ingegneria e le vendite.
La digitalizzazione, per esempio, ha spinto la domanda di professionisti IT, mentre nel settore sanitario si continuano a cercare figure qualificate a causa dell’invecchiamento della popolazione e della crescente attenzione alla salute.
Colloquio: cinque consigli per renderlo più efficace
Quanto sarebbe bello, se già dalla prima fase di colloqui si trovasse subito il candidato ideale?
Questo è forse il desiderio segreto (mica tanto!) di tutti i recruiter.
- Preparazione adeguata: un buon recruiter dovrebbe raccogliere informazioni sia sul candidato sia sull’azienda per strutturare al meglio il colloquio e ottenere risultati migliori da ogni incontro
- Domande comportamentali: porre domande che esplorano le esperienze passate dei candidati può rivelare molto sul loro trascorso, ma anche soprattutto sul loro comportamento futuro
- Ascolto attivo: mostrare interesse e ascoltare attivamente il candidato aiuta a creare un ambiente di fiducia e questo determina una maggiore naturalezza da parte della persona che abbiamo di fronte
- Chiarezza sulle aspettative: comunicare chiaramente le aspettative riguardo al ruolo e all’azienda può ridurre malintesi futuri
- Feedback costruttivo: fornire un feedback chiaro e costruttivo, anche ai candidati che non vengono selezionati, migliora l’immagine dell’azienda
Per identificare il candidato ideale è fondamentale valutare non solo le competenze tecniche, ma anche le soft skills. Un candidato che dimostra capacità di lavorare in team, adattabilità e problem solving si allinea meglio con le esigenze aziendali.
Colloquio: come renderlo meno “traumatico” per i candidati
L’abbiamo detto, l’empatia è una delle doti che ogni buon recruiter dovrebbe avere. È proprio l’empatia, infatti, che ci permette di metterci nei panni dell’altro e che ci porta a pensare anche a ciò che potremmo fare per rendere l’esperienza del colloquio meno traumatica per i candidati che abbiamo di fronte.
- Crea un ambiente confortevole: scegli un luogo tranquillo e accogliente per il colloquio, questo aiuterà a mettere a proprio agio il candidato
- Sii trasparente: spiegare il processo di selezione e cosa aspettarsi durante il colloquio può ridurre l’ansia del candidato
- Interazione informale: iniziare con una conversazione informale può servire a rompere il ghiaccio e a mettere il candidato più a suo agio
Colloquio: buon lavoro ai recruiter!
Il colloquio di lavoro è un processo che, se gestito con competenza e attenzione, può portare a risultati positivi sia per l’azienda sia per il candidato.
Conoscere le tendenze del mercato, prepararsi adeguatamente e creare un ambiente favorevole sono gli elementi chiave per il successo personale di ogni recruiter e dell’azienda.
Il un contesto in continua evoluzione, adattarsi al cambiamento e a innovare diventare le strategie vincenti per attrarre i migliori talenti disponibili. Buon lavoro!